Ma il libro può davvero competere con uno smartphone tra gli interessi di un preadolescente? Sì, se gli togli lo smartphone. Scherzi a parte, abbiamo un problema con i giovani e l’urgente necessità di adottare pratiche più efficaci nella promozione della lettura.
Sì, le cose vanno piuttosto bene… ma potrebbero andare molto meglio! E allora cerchiamo tutti di capire dove vanno i lettori e fin dove può seguirli il settore dell’editoria italiana.
Insomma pare che nessuno esporti diritti quanto l’Italia. Ah, parliamo di diritti editoriali, non umani. Però è una buona notizia lo stesso perché significa che la nostra industria culturale viaggia a vele spiegate. Ma il vento chi lo mette?
Se ne parla da un po’ ma adesso possiamo tracciare uno scenario completo: il 2021 è stato un anno da record che vi raccontiamo nel dettaglio.
Mentre chiude col botto SalTo21, proviamo a fare qualche considerazione sullo scenario editoriale che verrà. Premessa: non c’è rosa senza spine…
Tutti al proprio posto: c’è un settore da rimettere in moto con il contributo di tutti. E magari con qualche idea nuova…
Una comparazione sui dati delle fiere dell’editoria del primo semestre 2018. Così, tanto per fare quattro chiacchiere.
Lo dice uno studio presentato da AIE a Più libri più liberi. Ma è davvero una notizia poi così buona?
Breve sintesi dei dati presentati da AIE a Più libri più liberi 2016 sulla correlazione fra diffusione di librerie e della lettura in Italia.
AIE presenta a Francoforte i dati sull'editoria italiana per i primi otto mesi del 2016: fatturato in leggera crescita ma numero di copie vendute in flessione.
